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Cronaca del convegno "si tav, ma quando ?" del 16.04.07
- Torino - Centro Congressi Unione Industriale

 

Potevo non andare a sentire? sì potevo, ma ci sono andato.
Ho preso appunti come potevo, da reporter dilettante e notav sfaccendato, scusate la forma a volte sgrammaticata e, ovviamente, di parte.
Arrivo verso le 17, il convegno inizia alle 17,30. All'esterno c'è il solito potente schieramento di forze dell'ordine. Chiedo: "il convegno è solo per inviti? sì, mi rispondono, ma vediamo se possiamo farla entrare. Altra gente entra facendo vedere solo il volantino, bè allora potevo stamparlo anch'io da internet, dico. Mi squadrano un pò, vedono che ho una normale borsa da ufficio e non nascondo kalasnikov, poi mi fanno entrare.
La sala è ancora semivuota, vedo tra le prime file note facce di imprenditori edili condannati e patteggianti nell'ultima tangentopoli torinese. Ecco la creme della confindustria edile torinese.
Alle 17,45 da il benvenuto Rossi di Montelera:..."potremo mancare l'appuntamento con la storia." No, la anche la storia no...vi prego...Subentra Pininfarina, acclamato padre del TAV, il suo sarà, alla fine, l'intervento più lungo:" ...una scelta vincente ambientale, l'unica soluzione per ridurre l'inquinamento...un'opposizione inspiegabile da parte proprio degli ambientalisti...rischiamo l'isolamento infrastrutturale, saremo tagliati fuori". Che strano, mi sembra di averlo già sentito dire. "Mai avrei pensato dopo 16 anni di trovarmi in queste condizioni." E bravo, turulu, pensavi che sarebbe bastato fare come gli spagnoli in centro-america e offrire due collanine? Punti fermi: "il tunnel di base è indispensabile, la linea storica non è adatta". Vabbè, qualcuno ha un disco nuovo? Arriva il punto migliore:"E' essenziale per la qualità della vita nei territori attraversati". Grazie, ingegnere, per avere scelto al mio posto la qualità per la mia vita. Subentra l'ing. Incalza: "la saturazione sarà già nel 2010 (Virano subito dopo dirà nel 2027, sono solo 17 anni di differenza, cosa volete che sia, n.d.a.), cosa succede se non si fa?, avremo 6,2 miliardi di euro per danni da contigentamento". Bè. almeno è originale, il danno da contingentamento non l'avevo ancora sentito. Passano la parola a Ghigo: "la situazione non è chiara sopratutto dal punto di vista politico, alcune parti della maggioranza appoggiano i movimenti no tav, soprattuto la sinistra massimalista. Fu un errore lo sgombero di Venaus, è stato un errore togliere il tav dalla legge obiettivo." Un errore per chi? Tocca a Virano: "è stato un errore chiamarla TAV, si è alimentato un mito sbagliato, si tratta solo di una linea ferroviaria adatta a fare passare i treni del terzo millennio. Non è solo una questione politica, per esempio basti vedere i parroci schierati no tav oppure i medici di base che hanno appeso nella sala di attesa del loro ambulatorio i manifesti no tav. Vogliamo capire la popolazione o no?" Mi viene quasi da piangere ad essere difeso da Virano. " I movimenti no tav non sono tutti uguali e non è vero che sono tutti compatti, occorre lavorare con i sindaci, è con loro la strada da seguire. I sindaci sanno che se non si rispettano le scadenze si perderanno i fondi CEE". Bè , mi sembra tra tutti l'unico intelligente, mica per niente l'hanno messo lì... loro... Parla Chiamparino: "c'è una forte componente NIMBY, basti pensare alle maestrine che dicono ai bambini che con la tav saremo tutti morti, e c'è una questione politica". Del fatto che ci siano anche i valsusini sembra che non gli importi molto. Il termine che gli ha dato Grillo gli calza a pennello (piciù, n.d.a.). Parla Iozzo: "cone finanziare la tav. E' il momento adatto, bassi tassi d'interresse. Lo Stato può intervenire con denaro pubblico ed essere da volano per gli interventi privati". Strano, anche questa non mi è nuova. Interviene Vietti, UDC: è il più spigliato, d'altronde occupa una posizione: "è la solita sindrome Nimby, i no tav parlano di rischio amianto e poi non fanno fare i carotaggi, l'uranio? e se c'era l'uranio figurarsi se non l'avrebbero sfruttato...Non è concepibile che un'opera di importanza europea possa essere fermata da una sola comunità locale, è in gioco la competitività dell'Italia, rischiamo di essere esclusi dal G8." dice così tante cazzate che basterebbe farlo parlare, avremmo già vinto... Arriva il turno di Di Pietro, mi commuove, subito sembra quasi un notav: "non è vero che è solo un problema politico, è vero che c'è un estremismo però in val di Susa c'è tutta una popolazione normale, padri e madri di famiglia, contro cui non si può usare la forza altrimenti questi si saldano ancora di più" Ah, ma allora non è una questione di diritto, è solo una questione di opportunità?." il tunnel di base è un punto fermo". Arriva il punto più interessante della serata: "I tempi sono stretti, ma non come si dice. Al Commissario europeo a settembre è sufficiente anche solo uno stralcio del progetto per dare il via ai finanziamenti cee. Il lavoro di condivisione di Virano potrà continuare anche dopo settembre." Il mago Silvan non poteva fare di meglio, ecco dal cilindro magico che settembre non è più basilare, si potrà andare oltre. Coraggio, pensavate di non aver più possibilità di fare manifestazioni? Il bel gioco era finito? eccovi serviti, si riparte... In conclusione arriva una battuta del coordinatore della serata: fossimo all'estero il capo del governo e dell'opposizione andrebbero insieme a parlare con la popolazione contraria. Dato che in Italia non è verosimile che Prodi e Berlusconi vadano insieme dalla gente, perchè non andate voi due?, rivolto a Vietti e Di Pietro. Vietti si offre prontamente, Di Pietro anche. No, un altro tavolo? ancora? magari stavolta facciamoli attendere in piedi...e davanti...

Paolo Ristoldo

Avigliana